Cinque giorni fa, il Bundestag tedesco, per la prima volta dalle elezioni di settembre, ha discusso sulla politica europea della Germania. Il cancelliere Angela Merkel ha posto l’accento sulla necessità per l’UE di stabilire le proprie frontiere – molti hanno interpretato questa frase come un richiamo a fermare l’allargamento dell’UE. Tra sette mesi la Germania prenderà la presidenza dell’UE ed il discorso della Merkel può essere visto come una premessa per il semestre della leadership di Berlino. L’intervento di Merkel, anche se senza riferimenti specifici, sicuramente era rivolto alla Turchia e all’Ucraina, viste le enormi difficoltà che questi paesi mostrano soltanto per il rinvio dei negoziati. Nella fila alle porte dell’UE stanno anche alcuni paesi dell’ex Jugoslavia, con la Croazia allo stadio più avanzato.
La Germania vuole ritornare alla discussione sulla costituzione europea e combattere contro il colosso dell’amministrazione di Buxelles: in effetti, A. Merkel ha annunziato la cancellazione di circa un quarto delle regole burocratiche dell’Unione. Purtroppo, nel discorso del cancelliere sono mancati i temi così importanti per l’Europa come una comune politica energetica o le relazioni con la Russia. I paesi più vicini all’allargamento ed i più sicuri sono la Romania e la Bulgaria. Il 16 maggio, il commissario per l’allargamento Olli Rehn annunzierà il rapporto sullo stato di preparazioni di questi due paesi, fissando più precisamente la data: molti scommettono su gennaio 2007, ma è possibile anche uno slittamento di un anno. Il rapporto di ottobre 2005 denunciava molti ritardi, soprattutto del governo di Sofia (mancanza di agenzie per la distribuzione dei fondi strutturali; riforma della giustizia).
L’allargamento dell’UE alla Romania e alla Bulgaria è molto importante anche per quanto riguarda la Puglia – una regione da sempre rivolta verso il sud-est europeo. Esistono vari protocolli di intesa firmati con questi due stati, uno di loro, che possiamo prendere come esempio simbolico – l’Accordo di Cooperazione con le Province e le Camere di Commercio di Romania (sviluppo del sistema agro-alimentare) che risale a fine novembre dell’anno scorso. Alla firma dell’Accordo, il presidente Frisullo ha voluto sottolineare un ruolo importante della Puglia in Europa che si estende: “nell’Europa che si allarga, non vi è dubbio che la Regione Puglia, abbia un ruolo da giocare, per questo stiamo seguendo con grande attenzione tutti i rapporti con i Paesi che si affacciano al Mediterraneo, ed in particolare con i Paesi Balcanici; Questo rapporto con la Romania, permetterà di contribuire alla crescita economica e alla modernizzazione del Paese, ma rappresenta anche una ghiotta occasione di sviluppo per la Puglia“.
Non vi è dubbio, che rapporti del genere siano vitali per l’economia e lo sviluppo sia della Puglia, sia dell’Italia in generale. L’ammissione della Romania e della Bulgaria presenta una sfida, ma altresì una chance per l’economia dell’UE e dovrebbe essere affrontata con grande preparazione, non solo da parte dei singoli stati, ma molto di più – dalle singole regioni, vista una sempre maggiore importanza data dall’Unione alla politica regionale.