Il mostro è abbattuto, il sole risplende sul litorale del lungomare, dove nella spiaggia di "Pane e Pomodoro" sono già partite le prime tintarelle della stagione.
Ora il cumulo delle macerie ha formato una collina composta di cemento armato, plinti e basamenti di ogni genere. C’è chi sogna un parco, c’è chi invece vorrebbe delle attrezzature sportive messe a disposizione della cittadinanza, altri ancora vorrebbero fare addirittura "una statua per ricordare il sindaco che è riuscito a demolire la saracinesca di Bari"
Ma è lo stesso primo cittadino ad intervenire: "Occorre fare una riqualificazione di tutto il lungomare, lungo all’incirca quattro chilometri. Io prima ancora di indire la gara per l’abbattimento ho deciso di avviarne un’altra per la riqualificazione del litorale in cui mi auguro ci sia una grande collaborazione da parte di imprese private a realizzare un progetto in cui insieme si possa decidere come rivitalizzare davvero l’intera area".
Un Sindaco sorridente e pronto a ribattere a qualsiasi domanda, anche quella relativa a come mai la cittadinanza nell’ ultima consultazione elettorale abbia di fatto operato una virata decisa verso il centro-destra: "Non abbiamo difettato in comunicazione, non dobbiamo solo realizzare spot o conferenze stampa, ma fare passare alla cittadinanza un messaggio radicale, che è quello che il Comune di Bari ha deciso di puntare sulla legalità e su questo punto cercherà di essere sufficiente a se stessa con l’orgoglio di intraprendere scelte difficili, ma in grado davvero di cambiare il modo di pensare dei cittadini baresi".
"Abbiamo realizzato molte cose- continua il Sindaco- e i tirapiedi della destra di questa città non ce la faranno ad abbatterci".
La nube di fumo provocata dall’esplosione si è anche oggi diradata verso il quartiere Japigia, e i malpensanti hanno ironizzato ritenendo fosse un segno che il destino ha voluto preservare alla zona in cui risiedono i costruttori Matarrese. Il sindaco non accoglie la provocazione e ribatte: "Non mi piace scherzare contro nessun cittadino". Ma subito dopo ricorda l’episodio dei fuochi di San Nicola di tre anni fa, quando, in maniera fortuita, esplose la barca dei fedeli: "Forse quello è stato un segno del nostro patrono contro i disastri ambientali che l’allora amministrazione Di Cagno Abbrescia stava realizzando sulla costa; sono convinto che anche lui non piaceva ciò che veniva eretto a barriera del litorale"
Quando gli chiediamo della prossima sfida della città, il complesso industriale della Fibronit, Michele Emiliano risponde : "E’una sfida che è gia partita, in quanto è stato già avviato il bando per la messa in sicurezza dell’intera area. I tempi, tuttavia, sono lunghi per quanto riguarda la realizzazione del parco". Fine mandato? "Credo proprio di no"
Non rimane che aspettare, ma di verde questa città dovrà attrezzarsi al più presto se vuole ritornare davvero ad essere la vetrina della regione. Non è soltanto creando condizioni economiche più favorevoli che si attirano investimenti, ma anche presentando una città dove gli stessi investitori possano trovare regole certe in termini di sicurezza e di tutela dell’ambiente. Insomma, altre Punta Perotti potrebbero nascere e la cittadinanza vuole davvero cominciare a pensare in termini di ripristino della legalità e di certezza del diritto, soprattutto quando ad essere preso di mira è il proprio territorio, i propri giardini, il proprio mare, la propria città.
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