Brulica, brulicano di vita le strade attorno al polmone verde della città: sono le 8.30 di una domenica mattina speciale per la città di Bari: l’Uisp, che per il ventitreesimo anno farà correre sulle strade del capolugo migliaia di persone (quest’anno 4.000 iscritti, un vero record), sa bene che il 2006 sarà ricordato negli annali.
Si corre prima, si parte alle 9.20 per salutare l’abbattimento dell’ecomostro che quest’anno ha negato l’arrivo della corsa a Pane e Pomodoro: poco importa, l’importante è correre. Lo si capisce dai tanti podisti che parcheggiano su Via Alberotanza o nei pressi del Teatro Abeliano: si cambiano, si svestono, si scaldano vicino alle auto, ripassano il percorso dei dodici chilometri che lambirà Japigia prima del botto e si avviano all’ingresso del Parco quasi frenando l’incedere della corsa, per non sprecare energie ma anche non vedendo l’ora di iniziare a sgroppare sulle strade della città libere dalle auto.
C’è anche il tempo di scherzare, di scambiarsi una battuta, di salutare amici conosciuti gli anni passati,che non incontri mai e che rivedi solo grazie a Vivicittà: questo è il bello della corsa, la dimensione umana che travalica la competizione, importante sì e anche sintesi di una lotta con se stessi, ma dopo una vittoria, un tempo preso sul cronometro per tutti coloro che partecipano resta una giornata da ricordare.
Quest’anno ancor di più, grazie al monito assunto a slogan di quel Papa Woityla che giusto un anno fa si spegneva dolcemente: non abbiate paura.
Un grido, un consiglio, quasi un ordine a riappropriarsi della città, della giustizia, del vivere secondo sani principi nel giorno del botto di Punta Perotti: alla fine a tagliare per primo il traguardo in trentotto minuti e cinque secondi sarà Rodolfo Guastamacchia dell’Atletica Aden Abaco di Molfetta, seguito da Riccardo Tragno dell’Associazione Atletica Acquaviva e Vincenzo Romano dell’Associazione Atletica di Triggiano. Prima tra le donne Immacolata Ventrella e dopo la corsa tutti stanchi ma felici: è una domenica speciale per Bari, non ci sarà da festeggiare ma questo due aprile è già nella storia, e con lui anche Vivicittà.