Cronaca

Punta Perotti: la stampa accorre da oltreoceano

Danilo Calabrese
Il crollo coglie di sorpresa la maggior parte dei reporter
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Alle 08.00 sono quasi tutti lì. Giornalisti di tutta Italia sono accorsi per assistere e documentare l’abbattimento dell’ecomostro di Bari. A dirla tutta l’evento ha attirato l’attenzione anche della stampa internazionale. Fox tv eBbc in prima linea.

Treppiedi, telecamere e taccuini nel parcheggio di Pane e pomodoro, posizionati a trecento metri di distanza dagli scheletri del Lungomare di Bari per raccontare da vicino come cade un palazzo di cemento tanto brutto quanto imponente. Duecentoventicinque accrediti stampa sono stati rilasciati sino a sabato mattina dal Comune.

Ore 09.00. L’attesa cresce e il caldo pure. Non tira un alito di vento e il sole batte forte, dritto in viso già alle prime ore del mattino. Gli ultimi ritardatari arrivano senza affrettarsi troppo, magari sostando prima sotto il gazebo allestito per l’occasione per riprendersi dalla levataccia con un caffè e un pasticcino.

La maggior parte dei reporter accorre da una parte all’altra per raccogliere dichiarazioni e intervistare il politico di turno. Ora tocca al Sindaco Emiliano, più tardi all’assessore Abbaticchio piuttosto che all’assessora Capano. Stesso discorso vale per i rappresentanti del WWF e di Legambiente, da dieci anni fermi sostenitori dell’abbattimento di Punta Perotti.

Ore 10.00. Tutti si sono ritagliati un piccolo spazio al di qua delle transenne di sicurezza per riprendere l’implosione. Alcune emittenti televisive hanno scelto di stare molto più indietro, all’inizio del park and ride della spiaggia barese per avere campo libero e una posizione più alta. I fly (i furgoni con le apparecchiature di trasmissione via etere) sono lì da ieri notte e solo in mattinata hanno messo a punto gli ultimi dettagli. Partono le telefonate alle redazioni tra una sigaretta e una camminata nervosa.

Ore 10.20. Ci siamo. Una poliziotta annuncia il rilascio del nulla osta da parte del questore e l’esecuzione dei lavori dopo tre suoni di sirena. Ora sì che si fa sul serio. Si avverte più che mai la sensazione di essere spettatori di un fatto rilevante, che ha segnato la storia di una città e le coscienze di molti baresi e non.           
 
Ore 10.34. Primo di squillo di sirena. Nessuno lo sente. Immediatamente dopo un boato, che dallo stomaco sale al cervello. I pilastri in cemento vanno giù tra l’incredulità e la rabbia di molti giornalisti. I pochi fortunati fotografi, che sono riusciti a rapire l’attimo, venderanno a caro prezzo i loro scatti. Stesso discorso vale per le videocamere. Imprecare non serve a nulla. E’ troppo tardi.    

domenica 2 Aprile 2006

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