In vista dell’ormai prossima scadenza (Novembre 2006) del secondo mandato del Prof. Giovanni Girone quale Rettore dell’Università degli Studi di Bari, dal 25 Maggio al 10 Giugno, nell’Ateneo barese si voterà per eleggere il suo successore che resterà in carica per il triennio 2006-2009.
A norma di Statuto, saranno chiamati al voto tutti i professori di ruolo, tutti i ricercatori confermati e agli assistenti ordinari del ruolo ad esaurimento, i rappresentanti degli studenti componenti del Consiglio degli Studenti, i rappresentanti del personale tecnico – amministrativo negli organi di governo dell’Università, nei Consigli di Facoltà e di Dipartimento.
L’elettorato attivo dovrà esprimere una preferenza tra le candidature proposte nell’ambito dell’organico dei Professori Ordinari a tempo pieno ad esclusione dello stesso Prof. Giovanni Girone che, avendo ricoperto la carica per due trienni consecutivi, non è rieleggibile.
Mai come in questo periodo, l‘Università attraversa una fase di cambiamento dovuto alle innovazioni previste dalla nuova riforma e mai come oggi deve pensare al suo futuro.
Per il futuro Rettore, non sarà quindi facile seguire tutti i cambiamenti che stanno avvenendo sia a livello nazionale che a livello locale e alla stessa maniera per gli elettori decidere chi sarà capace di affrontarli al meglio.
L’Università degli Studi di Bari, pur attraversando un periodo di crisi, risulta la più grande Università della Puglia con i suoi 55960 studenti (fonte MIUR) e un numero di immatricolati nell’anno 2005/2006 pari a 13.161 e propone un offerta formativa affidata a dodici Facoltà e articolata in 135 Corsi di Laurea tra triennali e specialistici affidati ad un organico di 1947 tra personale docente e ricercatore.
Ad oggi sono ben otto i professori che hanno dichiarato la loro disponibilità a ricoprire tale incarico: Francesco Dammacco, (Professore Ordinario di Medicina Interna e Pro-Rettore in carica), Giovanni Dotoli (Professore Ordinario di Letteratura Francese), Antonio Iannarelli, (Professore Ordinario di Diritto Agrario e Preside della Facoltà di Giurisprudenza), Paolo Livrea (Professore Ordinario di Neurologia), Corrado Petrocelli, (Professore Ordinario di Filologia Classica e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia), Oronzo Sciacovelli (Professore Ordinario di Chimica), Maria Svelto (Professore Ordinario di Fisiologia Generale e Preside della Facoltà di Scienze Biotecnologiche) e infine Gino Vonghia (Professore Ordinario di Zootecnica).
Francesco Dammacco, Professore Ordinario di Medicina Interna presso il Diparimento di Scienze Biomediche e Oncologia umana della Facoltà di Medicina e Chirurgia, ha ricoperto cariche istituzionali e accademiche di rilevante prestigio nell’ambito dell’ Ateneo Barese. Gia direttore di Dipartimento e di Scuola di Specializzazione è attualmente coordinatore di un Dottorato di Ricerca e Pro Rettore.
In veste di Pro Rettore, per due mandati, ha potuto osservare i punti deboli e di eccellenza di questa Università, oggi in veste di candidato alla carica di Rettore punta al potenziamento dell’Università favorendo l’attrattività delle migliori risorse umane e semplificando i procedimenti amministrativi.
Elemento cardine del suo programma è un piano che miri a riguadagnare la fiducia da parte degli studenti, dell’intera comunità universitaria nonché dell’opinione pubblica nell’Istituzione. Ciò sarà possibile grazie ad un codice etico che un gruppo di docenti esperti sta approntando e che sarà adottato solo dopo l’approvazione da parte degli Organi di Governo competenti.
Proficuo strumento per una gestione collegiale e coordinata dell’Università appare la proposta di creare una "Giunta di Rettorato" composta da delegati che affianchino il Rettore nel gestire le macro aree (Umanistica, Giuridico economica, Scientifico- Tecnologica e Medico- Chirurgica).
Parallelamente il Professor Dammacco non dimentica le principali finalità istituzionali di un’Università: la didattica e la ricerca.
A tal proposito le novità proposte dal candidato sono molteplici. L’Università necessita, in prima istanza, di un riesame critico che preveda una maggiore flessibilità dell’offerta formativa e verifiche della stessa, questo attraverso la strutturazione didattica delle Facoltà che dovrà essere improntata al modello Campus-One.
Tale Progetto, di cui il Professor Dammacco stesso è stato coordinatore per il triennio 2001-2004, è stato presentato nel dicembre 2000 dalla Conferenza dei Rettori alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e vede, ad oggi, gia sessantanove Atenei italiani coinvolti, in particolar modo cinque Facoltà dell’Ateneo barese (Facoltà di Agraria, Facoltà di Farmacia, Facoltà di Giurisprudenza, Facoltà di Medicina e Chirurgia, MM.FF.NN).
L’obiettivo è quello di accompagnare e sostenere i primi passi della riforma dell’ autonomia didattica in tutte le Università, con particolare attenzione a quelle del Mezzogiorno, e per tutte le aree disciplinari, mediante la progettazione e sperimentazione di nuovi curricula o la riprogettazione degli esistenti, con particolare attenzione alla formazione interdisciplinare ed alla domanda di competenza, di capacità innovative e di flessibilità proprie della ICT incentivando la professionalizzazione degli studenti in stretto raccordo col mercato del lavoro.
Il progetto, di durata triennale, finanziato dal Governo attraverso fondi UMTS (Legge 388 – 31/12/2000), gestito dalla CRUI attraverso il Campus board di cui fanno parte rappresentanti della CRUI stessa e di CNEL, Confindustria, MIUR, Regioni, Sindacati e Unioncamere. CampusOne, offre agli Atenei italiani la possibilità di applicare concretamente tutti gli aspetti della riforma attraverso azioni distinte rivolte al sistema universitario nazionale, al sistema di ateneo e ai singoli corsi di laurea
Per quanto attiene alla ricerca, invece, gli sforzi saranno incentrati sulla sua forte incentivazione attraverso un’attenta riflessione sulle aree positive e su quelle di criticità, affinché sia possibile avviare i necessari correttivi ed è per questo che i Dipartimenti, considerati come le prime strutture di ricerca, dovranno prevedere una loro rappresentanza nel Consiglio di Amministrazione e nel Senato Accademico.
Tale programma si presenta concreto e al passo con i tempi in quanto viene attentamente valorizzata la posizione strategica della nostra Università e la necessità di una sempre maggior apertura alle altre prestigiose Università americane ed europee, infatti è proprio l’internazionalizzazione la chiave di volta che permetterà di raggiungere una formazione e una ricerca di eccellenza.
E’ questo un programma incentrato sul diritto allo studio che premia il merito e considera attentamente lo stato sociale e familiare dello studente in poche parole far studiare chi ha voglia di lavorare, se pur con un livello di servizi studenteschi vincolati dalle risorse disponibili.
Infine come medico, non mancano riferimenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia per la cui gestione non si potrà prescindere da un tavolo di concertazione allargata, che veda la partecipazione di Università, Regione, Provincia, Comune e Azienda ospedaliera in un clima di collaborazione e dialogo costruttivo tra le parti.