L’Assessore Comunale allo sport della città di Bari Elio Sannicandro ha risposto pubblicamente alle accuse di falso, truffa e abuso d’ufficio che lo vedono coinvolto nell’inchiesta del Tribunale di Trani in merito alla gestione di avvviamento delle Piscine Comunali di Molfetta, struttura che fino al 30 giugno 2005 è stata gestita dal Coni, ente sportivo che ha in Sannicandro il presidente regionale.
Il pm Antonio Savasta ha aperto un’indagine conoscitiva sulla base di una denuncia anonima sull’assessore e su 6 componenti dello staff tecnico-amministrativo tra cui figurano esponenti del nuoto e della pallanuoto barese come i fratelli Attolico, Francesco e Giancarlo, i pallanotisti Adda e Zonno, la responsabile della scuola nuoto della piscina di Molfetta Marina Orecchio e Giacomo Annibaldis, attuale coordinatore della scuola nuoto presso le Piscine Comunali di Bari.
Dal voluminoso fascicolo contenente procedure di selezione, dati e compensi del personale che Sannicandro ha consegnato ai giornalisti non si evince alcun illecito e non ci sono cifre da capogiro per i collaboratori.
Adesso l’Assessore ha venti giorni di tempo per depositare una memoria presso il Tribunale: Spero che questa volta ascoltino quello che ho da dire, ha dichiarato Sannicandro, che ha specificato la funzione del Coni nelle piscine pugliesi (Molfetta, Bitonto, Modugno) di solo avviamento gestionale senza alcun scopo di lucro.