I carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Bari hanno inviato una relazione conclusiva al sostituto procuratore inquirente Francesca Romana Pirrelli in merito alla presunta compravendita degli esami presso la facoltà di Economia dell’Università di Bari.
I militari dicono che non ci sono prove per procedere ma soprattutto non ci sono nomi contro cui procedere e questo potrebbe portare all’archiviazione del caso da parte del gip.
Dalle indagini è emerso che regna sovrana l’arte del bisbiglio, del "ne ho sentito parlare ma non so niente": studenti, docenti, personale amministrativo non sono in grado di dare prove certe e non sanno fare nomi, quindi così cadrebbero i reati di corruzione e concussione ipotizzati dalla Borrelli.
Il caso scoppio a gennaio scorso, con una lettera del defunto Preside Carlo Cecchi che chiedeva ai colleghi più controllo durante gli esami per quelle strane voci di corridoio che parlavano di mazzette e di trenta e lode facili facili.
La missiva doveva rimanere nelle stanze dei docenti ma finì sui giornali e da lì sono partite le idagini.