Attualità

Servizi, forze dell’ordine e giovani: insieme contro la droga

Ilaria Trabace
Ieri un seminario a Bari
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Informazione e prevenzione: queste le strade da percorrere nella lotta alle tossicodipendenze. Se ne è discusso ieri pomeriggio a Bari nella Sala Giuseppina del Kursaal Santalucia, in occasione di un seminario dedicato alla Prevenzione delle tossicodipendenze: la comunicazione tra servizi, forze dell’ordine e mondo giovanile. L’iniziativa, promossa dal CAMA (Centro Assistenza Malati di AIDS) sede di Bari della LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS), si colloca all’interno del progetto NOTTI SERENE, una campagna di prevenzione e dissuasione dall’uso delle droghe.

L’obiettivo primario di questo primo incontro (ne sono previsti altri due) è quello di affrontare un’efficace politica di intervento nella lotta alla droga attraverso la cooperazione di tutti i soggetti coinvolti (istituzioni, associazioni, volontariato, forze dell’ordine, giovani).

"Ci vuole una politica di informazione, più che di repressione" è stata la schietta affermazione di apertura di Paolo Bellomo, giovane rappresentante degli studenti liceali. "Finchè le droghe saranno solo demonizzate, senza spiegare i danni che possono provocare, non si farà altro che creare nei giovani attrazione verso ciò che è proibito. Il primo incontro con le sostanze stupefacenti spesso avviene perchè sono di moda".

Certo è che i dati sono allarmanti: "A Bari la droga è un affare di prim’ordine" ha dichiarato Alfredo Fabbrocini Dirigente della sezione antidroga della Questura di Bari, puntando l’attenzione sui quartieri dove da sempre si svolge il traffico: Carbonara, Japigia, Enziteto. Veri e propri quartieri ghetto, sono il frutto di una politica urbanistica e sociale sbagliata.

Quali interventi si possono programmare? Certamente nessuna istituzione nè associazione può muoversi da sola e ottenere risultati apprezzabili. Al centro di tutti gli interventi c’è stata la necessità di una cooperazione che dia vita ad un lavoro strategico e non occasionale. "Bisogna partire dalla prevenzione, che deve essere precocissima – ha denunciato Susi Mazzei, assessore ai servizi sociali del Comune -. A 12-13 anni è già tardi, il sostegno deve cominciare molto prima". Perchè il disagio nasce in famiglia: prima di parlare di prevenzione delle droghe, bisogna parlare di politica della famiglia e di ascolto dei bisogni.

Il seminario ha visto anche l’importante partecipazione di Massimo Barra, direttore del centro di accoglienza e di intervento per il recupero dei tossicodipendenti "Villa Maraini" di Roma. Un’esperienza vissuta in prima persona, fatta di un lavoro quotidiano al fianco di queste persone in difficoltà. Parole dure le sue, "la droga c’è sempre stata e non illudiamoci di sconfiggerla", ma che lasciano trasparire un impegno ricco di entusiasmo. Bisogna imparare a conoscere i tossicodipendenti e  il monitoraggio deve partire dalla strada, perchè ai centri antidroga si rivolge solo chi è cosciente e riesce a chiedere aiuto. "Di questi tempi si parla tanto di mediatori culturali: in questa collaborazione tra istituzioni, associazioni, volontariato e forze dell’ordine anche noi abbiamo bisogno di mediatori. Solo chi ha conosciuto la droga può aiutarci a capire chi ne fa uso". Lo sa bene lui: a Villa Maraini gli attori principali sono gli ex tossicodipendenti. Fino ad oggi hanno salvato oltre 1.200 persone.

venerdì 24 Giugno 2005

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