Politica

Referendum: intervista al Dott. Romano

Antonio Scotti
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Da oggi la redazione di Barilive.it, si proporrà di esaminare un po’ tutte le posizioni che si sono venute a creare a proposito del referendum sulla fecondazione medicalmente assistita, con l’auspicio di dare una informazione neutrale e con l’obiettivo di aiutare i nostri lettori a trovare un sussidio rispetto alla complessità dei quesiti referendari.  Per  la posizione del Sì , abbiamo intervistato il dottor Francesco Romano (aiuto corresponsabile della 1° Clinica ostetricia e ginecologia del Policlinico di Bari).

1)Dottor Romano ci consenta di entrare un po’ più nel merito del contenuto del referendum e di spiegare un po’ più analiticamente la vostra posizione.
 Il primo quesito referendario è intitolato alla “libertà di ricerca scientifica”. All’interno leggiamo che si vuole abrogar il divieto “a realizzare un processo volto ad ottenere un essere umano discendente da unica cellula di partenza” in altri termini si vuole aprire la strada alla clonazione terapeutica. Nel contempo si vorrebbe abrogare il divieto a poter effettuare  la ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni prodotti dalla tecnica di fecondazione assistita dal momento che non si ha la possibilità di garantire la tutela e lo sviluppo dell’embrione stesso? Perché votare sì?

Quando si parla di clonazione terapeutica, il problema non è quello di creare un soggetto clonato perché da un punto di vista bioetico ciò non sarà mai possibile. Invece, una possibilità  è quella che partendo dalle cellule totipotenti si potranno effettuare nuove ricerche terapeutiche.
Ovviamente, questo tipo di ricerca non  porterà i suoi frutti nell’immediato, ma non è campata in aria in quanto lo studio sulle cellule staminali è attualmente in corso anche su cellule di adulto. La difficoltà è quella che sulle cellule embrionali, la possibilità di diversificare i tessuti richiederà  molto più tempo. Il votare sì permetterà di non limitare questo tipo di ricerca, cosa che in altri Stati non avviene, e allo stesso tempo  ci permetterà di non nascondere più la testa dentro la sabbia proprio perché attualmente l’Italia compra le cellule embrionali dagli altri Stati e non capisco per quale motivo questa ricerca non possa essere più autonoma anche nel nostro territorio nazionale.

2) Il secondo referendum è presentato dai promotori del sì per “la tutela della salute della donna”. In esso si chiede che la tecnica di procreazione assistita sia estesa non solo alle coppie sterili; che sia tolto il principio della gradualità nell’uso delle tecniche; che sia permessa la crioconservazione; che possa essere revocato in ogni momento il consenso della madre per quanto riguarda l’impianto dell’ovocita fecondato e che sia abrogata qualsiasi limitazione rispetto alla produzione degli embrioni (che non devono essere superiori a tre). Anche qui che significa votare sì?

Il problema posto dal secondo quesito è complesso e articolato, anche perché, come lei ha detto, ci sono più questioni nell’ambito di una stessa domanda. Il problema del perché dobbiamo votare sì per la possibilità di poter immettere più embrioni non è, come si vuole far pensare, quello di poter avere più successo con queste tecniche. Di fronte, purtroppo, non abbiamo donne con la stessa capacità riproduttiva quindi sarebbe più corretto parlare di intereventi differenziati a seconda delle età. Ad esempio una ragazza ventiquattrenne sarebbe capace di sviluppare in maniera ottimale più di un follicolo sotto stimolazione, ma la donna quarantenne potrebbe non avere queste stesse possibilità e pertanto l’opportunità di poter avere a disposizione più ovociti sarebbe una strada giusta in vista del successo dell’operazione. Poi, perché  la donna non può avere la possibilità di crioconservare i suoi embrioni? La crioconservazione è importante perché permetterebbe alle donne di non sottoporsi a bombardamenti ormonali. La questione della produzione di soli tre embrioni è altresì sbagliata perché se due di questi embrioni dovessero risultare non idonei alla fecondazione si obbliga la donna a dover impiantare gli stessi embrioni e, nella eventualità, fare dopo una terapia di embrioriduzione. Mi sembra una cosa poco razionale.

3)La fecondazione medicalmente assistita può essere anche di aiuto alle coppie fertili ma affetti da patologie trasmissibili ereditariamente?

Assolutamente sì. Ci sono malattie genetiche importanti in cui  la diagnosi genetica preimpianto può essere un valido strumento di analisi. Ciò significa fare una valutazione preventiva dell’embrione, cosa che questa legge vieta. Senza contare che con la legge 194 si può comunque adempiere alla interruzione di gravidanza.

 4) Il quesito tre è intitolato. “per l’autodeterminazione e la tutela della salute della donna”. Esso è pressoché identico al secondo quesito, inoltre si chiede di abrogare l’articolo 1 comma 1 che riconosce i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito il quale diventa soggetto di pari dignità rispetto alla coppia dei futuri genitori. Lei in merito che idea si è fatto?

Se si vuole dare pari dignità all’embrione rispetto alla coppia di genitori, dovremmo abolire la legge 194. Il problema è un altro: Quando consideriamo l’embrione una vita certa? Due gameti (lo spermatozoo e l’ovulo) quasi certamente creano un nuovo individuo, che potenzialmente crescerà, ma che non è assolutamente detto che non nasca.. Allora come dovremmo considerare l’aborto spontaneo come qualche cosa che è stato perso da un punto di vista giuridico?

5) il quesito quattro vuole eliminare il divieto a produrre embrioni utilizzando gameti maschili e femminili (spermatozoi e ovociti) proveniente da persone estranee alla coppia. Perchè votare sì?

L’inseminazione eterologa permette ad un maschio che ha avuto un linfoma e che, allo stesso tempo, è azoospermico  di poter avere un figlio.  Stessa cosa dicasi per la donna nel caso sia ambulatoria. Quindi un uomo e una donna affetti da una malattia particolare perché non possono avere un figlio? Solo perché non hanno  la possibilità di avere una donazione?

lunedì 6 Giugno 2005

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