“Mediterraneo…tornare al cuore. L’alternativa nasce dal Sud”. Questo il titolo della due giorni che ha preso inizio quest’oggi, 3 giugno 2005, al Palazzo della Provincia di Bari, in cui esponenti delle istituzioni, delle università e della religiosità, come la Scuola di pace “Don Tonino Bello” e i Missionari Comboniani di Bari, si alterneranno per discutere di quale futuro, ma anche di quale storia, occorrerà difendere per quella che per molti è stata considerata la “culla delle civiltà”.
Ad inaugurare, il Presidente emerito della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro, che non ha affatto dimenticato le sue personali radici in terra di Bari e più precisamente nel quartiere “Madonnella”, quando assieme a suo nonno si affacciava dalle finestre dei palazzi popolari e degustava “la tanto amata focaccia”.
Uno Scalfaro dal tono salace, a volte quasi irriverente, ma fermo nel difendere la carta costituzionale del dopo guerra.
Ai giornalisti che lo incalzavano rispetto alle polemica legata alla riforma costituzionale, l’ex presidente della Repubblica ha risposto: “E’ in atto uno stravolgimento strutturale della Costituzione che mette a repentaglio anche la partecipazione della popolazione alla vita pubblica affidando troppi poteri al Primo ministro. Abbiamo già avuto qualcuno– prosegue Scalfaro- chi ha governato da solo e le conseguenze si sono viste”.
Ritornando al tema del mediterraneo ha dichiarato che “è vero che questo bacino è stato il luogo per eccellenza delle civiltà, delle religioni e del dialogo tra i continenti, ma è stata anzitutto il luogo dove la nostra nazione ha trovato la sua storia e che purtroppo non è stato immune da guerre”.
L’invocazione del Sindaco Michele Emiliano a riprendere una visione delle relazioni tra partirti e istituzioni non più incentrata sulla singolarità, ma su di rapporto “declinabile alla prima persona plurale”, porta Scalfaro ad affermare che “è ora che il Sud ritrovi il coraggio di una ripresa totale con la spinta delle sue ricchezze e delle proprie peculiarità culturali”.
Non mancano valutazioni negative verso la teoria della guerra preventiva promossa dall’amministrazione Bush, che ha portato avanti una vera e propria “guerra di aggressione basata, tra l’altro , su motivazione false e che dovrebbero indurci a riflettere”.
A questo, Scalfaro ha invitato a “dire un no forte e chiaro alla guerra come lo stesso Giovanni Paolo II ha insegnato nel corso del suo pontificato e che molti zucchetti della Chiesa oggi faticano ad esercitare”.
Infine, c’è stato spazio per ricordare il povero continente Africano che riporta al tema caldo degli squilibri tra Nord e Sud del mondo. “Il tema -ha proseguito- è quello della giustizia che tocca i diritti della persona: fame, malattie, acqua e guerra sono le principali emergenze che ci inducono a dover risorgere”.
Tra gli intervenuti anche il presidente della regione Puglia Nichi Vendola e il vice presidente della Provincia, Vincenzo Lavarra. Folta la partecipazione di pubblico all’interno della Sala Consiliare che ha visto presenti gente di tutta l’età: dagli studenti liceali, alle delegazioni universitarie fino ai vecchi cari amici del ex Presidente della Repubblica, con il quale hanno segnato la rinascita di un’epoca che sorgeva dalle macerie della seconda guerra mondiale e che guardava ad un futuro di pace.
Una pace che ancora oggi stenta ad essere tutelata e difesa.